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Canino incluso

Tutti i denti possono crescere in inclusione ossea, senza erompere in arcata. I canini, dopo i denti del giudizio, sono i denti che più frequentemente presentano questa problematica.

Se il canino incluso si infetta, se presenta lesioni o se non

rende possibile il posizionamento di un impianto dentario per sostituirlo, è indicata la sua estrazione. Nel caso in cui, specie in giovane età, sia possibile tentare un recupero del dente e la sua trazione ortodontica in arcata, vi è l'indicazione alla scopertura del dente e al posizionamento su di esso di un bottone ortodontico.

Nello studio di questi casi risulta molto importante la valutazione della TC dei denti che permette di visualizzare in tre dimensioni l'esatta posizione del canino e quale sia l'approccio chirurgico più indicato per rendere più semplice l'estrazione ed evitare danni alle radici dei denti contigui.

La procedura viene quindi eseguita in anestesia locale e non è dolorosa. Viene addormentata la zona dove è presente il dente e si esegue quindi una piccola incisione sulla gengiva. Una volta liberata la corona del dente è possibile posizionare un bracket da collegare poi all'apparecchio per trazionare il dente oppure eseguire l'estrazione. Durante l'estrazione è spesso necessario tagliare il canino in più parti così da minimizzare la quantità di osso da rimuovere. In questo modo può anche essere possibile, se necessario, posizionare contestualmente all'estrazione un impianto dentario riabilitare il canino mancante. La gengiva viene quindi richiusa posizionando dei punti che si mantengono per circa 10 giorni.

Dopo l'intervento è necessario continuare la terapia antibiotica per 6 giorni e viene impostata una terapia antidolorifica che, in genere, fa in modo che non vi siano dolori. Il post-operatorio è caratterizzato da un gonfiore in genere modesto, che aumenta fino alle 48 ore dopo l'intervento, per poi diminuire e scomparire nel giro di 5-6 giorni.

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Tutte le nozioni presenti in questa pagina hanno carattere generale ed informativo e, caso per caso, possono essere suscettibili i modifiche in base al quadro clinico-radiologico di ogni singolo paziente.